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E’ opportuno citare una frase tratta dalla relazione del 18/6/1998 al Senato del Presidente di questa Commissione Prof. Attilio Bosticco “Probabilmente non esiste razza canina o di altra specie che a somiglianza del Lupo Italiano possa vantare D.P.R., D.M., D.L. che se ne occupano, vuoi per legittimare l’Ente che ne tutela l’esistenza, vuoi per dettare le regole e le finalità che l’allevamento deve perseguire”.

Non si può ignorare che il Lupo Italiano è la razza canina meglio definita geneticamente; essa è stata infatti la prima in Italia per cui è stato possibile, in collaborazione con l’Istituto per la Difesa e la Valorizzazione del Germoplasma Animale di Milano (Consiglio Nazionale delle Ricerche), verificare le parentele mediante l’esame del DNA.

Noi non abbiamo più nulla da dimostrare: questa è una razza ormai stabilizzata, compiutamente riuscita sul ceppo del lupo selvaggio laddove fallirono lo stesso Lorenz, Saarloos ed altri, della quale fu scritto in Francia, più di vent’anni fa, definendola “la fierté de tout un pays”. 

Richiamiamo l’attenzione su ciò che scrisse l’allora Presidente della regione Piemonte Dott. Gian Paolo Brizio al presidente del Consiglio dei Ministri dell’epoca il 27 febbraio 1992:

 

(…) Il Lupo Italiano rappresenta “un patrimonio genetico e scientifico unico ed irripetibile, la cui scomparsa costituirebbe una perdita irrimediabile per la civiltà e la scienza; le possibilità di sopravvivenza, rebus sic stantibus, si calcolano non ad anni o a mesi, ma a giorni, (…).


 

In conclusione:

questo irripetibile primato italiano è stato creato e tenuto in vita, per oltre un terzo di secolo, da un ingente e ammirevole sacrificio volontario privato.
Speriamo vivamente che il Disegno di Legge unificato approvato dal Senato fin dal 29 settembre 1998 con l’unanimità di tute le forze politiche e, ripetiamo, con splendide dichiarazioni di voto, presentato successivamente anche dal Consiglio Regionale del Piemonte, possa essere approvato dalla Camera dei Deputati nei tempi brevissimi che urgono, evitando una quarta decadenza per scioglimento delle Camere.

Ma bisogna tener presente che la Legge non sarà comunque immediatamente esecutiva e in ogni caso servirà per il futuro e non per ripianare i debiti accumulati da quando abbiamo esaurito tutti i nostri mezzi.

Un Comitato di sostegno e di azione, con il duplice scopo di seguire e accelerare l’iter parlamentare e, al tempo stesso, di sviluppare tutte le possibili iniziative in tutti gli ambienti, è stato promosso dal Senatore Giovanni Saracco che lo presiede con capacità ed esperienza, nello spirito multiforze che ha animato la Commissione Agricoltura del Senato.

Adesioni di alto livello si stanno rapidamente coagulando perché questa équipe di lavoro operi con la tecnica e l’impegno che caratterizzano i paesi civili, per salvare una realtà che fa onore all’Italia.

E la Regione Piemonte non può mancare.

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