Domenica 1 settembre 2002
CUNEO
Fiera stregata dal lupo
Belmondo: “ Per i Giochi È la mascotte ideale”
MICAELA BARISONE
Nostro inviato a Cuneo
RAZZA
SPECIALE
Il lupo italiano è un animale protetto con un decreto del presidente
della Repubblica risalente al 1988. Si tratta di una razza speciale che
non può essere mischiata ad altre, e nemmeno comprata o venduta, ma solo
affidata a chi offre la sicurezza dell’allevamento.
Purtroppo il lupo italiano rischia l’estinzione per mancanza di fondi.
Eppure in Italia vivono e lavorano 650 lupi italiani che, quando
possono, stabiliscono tra di loro quei forti legami di coppia tipici del
lupo. Sono animali che si attaccano molto al padrone e che sviluppano
uno spiccato senso della difesa del padrone.
Il nastro
tricolore che aspetta di essere tagliato alla Fiera d’estate di Cuneo è
una tentazione troppo forte per i tre esmplari di lupo italiano che
giocano nel piazzale antistante l’area espositiva.
I loro istruttori fanno fatica a tenerli a bada in attesa dell’arrivo
delle autorità per l’inaugurazione ufficiale della ventisettesina
edizione dell’appuntamento più importante per la città di Cuneo.
Per il lupo italiano è un’altra occasione per farsi conoscere, è
l’opportunità per rivendicare un sogno che potrebbe diventare realtà:
essere la mascotte delle Olimpiadi di Torino del 2006.
A farsi portavoce del progetto è la madrina della specie, la campionessa
olimpica di Salt Lake City Stefania Belmondo che con i lupi italiani è a
contatto tutti i giorni da quando ha appeso gli sci al chiodo e ha
indossato la divisa del Corpo Forestale.
Il cammino per portare il lupo ai Giochi non è semplice,ma la Belmondo
sta facendo di tutto dacchè è entrata a far parte del Comitato
organizzatore.
“Ci stiamo lavorando” dice lanciando uno sguardo a Diana, la più
birichina dei lupi presenti alla fiera.
Sogni olimpici a parte, l’inaugurazione è stata l’occasine per toccare
altri argomenti, per mettere sul piatto necessità e idee di sviluppo.
Gli amministratori hanno ribadito l’esigenza di migliorare le vie di
comunicazione con la Francia, perché, come ha sottolineato il
vicesindaco di Cuneo Mauro Mantelli “è inaccettabile che ogni volta che
piove la granda sia isolata”.
E il richiamo alla lettera inviata nei giorni scorsi al ministro dei
Trasporti Pietro Lunardi è apparsa evidente. “Del resto la concorrenza
economica, tra i vari paesi, non può prescindere dal territorio e dalle
vie di collegamento”. Ha chiuso il suo intervento il vicesindaco. Il
Mercantour a questo punto è più di un’esigenza, è una necessità. Sul
tema ha voluto intervenire anche il sottosegretario alle Politiche
agricole, Teresio Delfino, che ieri ha tagliato il nastro della
ventisettesima edizione.
“Cuneo e la provincia granda – ha detto – hanno enormi potenzialità di
crescita in ogni settore, ma perché queste siano possibili bisogna che
ci siano vie di comunicazione sia ferroviarie che autostradali"”
E ha fatto una promessa: “il governo ci sta lavorando ed è pronto a
proseguire negli impegni che ci sono stati rinnovati nei giorni scorsi”.
Otto padiglioni distribuiti su un’area di sessantamila metri quadrati,
due chilometri di percorso attraverso zone che vanno
dall’enogastronomia, fiore all’occhiello della provincia,
all’arredamento e all’area istituzionale.
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