Torino, 14 febbraio 2001
Al Presidente del Consiglio Regionale
Al Presidente della IV Commissione
Illustri Signori,
i sottoscritti gentilmente invitati, come da nostra richiesta del 21/11/2000, all’odierna audizione, presentano le seguenti considerazioni:
L’Ente per la Tutela del Lupo Italiano E.T.L.I.
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è giuridicamente inquadrato da due Decreti del presidente della Repubblica;
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detiene e gestisce il registro Anagrafico Ufficiale della razza del Lupo Italiano;
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opera in base a un disciplinare di Stato che stabilisce minuziosamente i suoi compiti e competenze, sancisce il valore ufficiale dei suoi atti e prevede il finanziamento a mezzo di Leggi zootecniche;
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è assistito da questa Commissione Scientifico-Tecnica, con funzioni di indirizzo e di controllo, della quale fanno parte, oltre a Scienziati, Cattedratici ed esperti, anche due Rappresentanti Ministeriali e uno della regione
Piemonte;
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dispone di una Commissione Esami e Brevetti, costituita in numero paritetico con il Corpo Forestale dello Stato, la quale rilascia Brevetti operativi alle unità cinofile e ha il potere di convalidare i Brevetti rilasciati da altre scuole che siano riconosciute dall’ E.T.L.I.
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è la mascotte della Protezione Civile della Regione Piemonte.
Inoltre:
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il Consiglio regionale del Piemonte, nel dicembre 1998, ai sensi dell’art.121 della Costituzione, ha presentato, in appoggio al Disegno di Legge approvato all’unanimità in Senato, con splendide dichiarazioni di voto il 29/9/1998, analoga proposta di Legge a favore del Lupo Italiano.
Esponiamo quindi di seguito ma brevemente le indispensabili notizie fondamentali, con i riferimenti ufficiali, affinché la Vostra informazione sia precisa e completa.
Il Lupo Italiano è unico perché:
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è la sola razza al mondo che unisce armonicamente le qualità del lupo e del cane, realizzando quello che fu un sogno inappagato anche di Konrad Lorenz, il padre della moderna etologia,
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è il solo animale al mondo allevato senza scopo di lucro né per ambizioni personali, ma secondo una concezione innovativa del rapporto tra l’uomo e la natura in un quadro di solidarietà.
Esso è protetto da una normativa di Stato che, per motivi di conservazione genetica, ne vieta la commercializzazione e la riproduzione al di fuori dell’Ente per la Tutela del Lupo Italiano E.T.L.I.;
in presenza di serie motivazioni esso può essere affidato in base al Protocollo Ufficiale e sotto il controllo dell’ E.T.L.I.; gli affidatari rivestono semplicemente la qualifica di soci privilegiati (che non sono tenuti a partecipare al riparto delle spese previste per i soci effettivi e hanno diritto di intervento solo nelle assemblee che deliberano in ordine allo scioglimento – essi devono impegnarsi all’addestramento di protezione civile).
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