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Domenica 18 agosto 2002

Io lavoro in assoluta consanguineità, eppure ho dato origine alla razza meno consanguinea.”.
Traduca.
“Gli allevatori comprano unpastore tedesco riproduttore e gli fanno coprire 200 femmine. Io invece tengo tanti maschi quante sono le femmine. Così ho ottenuto la purezza del branco. I lupi italiani sono proprio questo: un grande branco. Tutti uguali. E’ l’unica razza con la medesima percentuale di Dna in ciascun esemplare. Più lupo che cane: 60 per cento lupo e 40 per cento cane. L’unico tratto distintivo può essere il pelame: più liscio o più ruvido a seconda che prevalga la memoria genetica della lupa selvatica dell’Alto Lazio o d’Abruzzo.”.
Ma non era una lupa dell’Alto Lazio all’origine?
“Certo. Ma si dà il caso che l’Alto Lazio confini con l’Abruzzo e che lassù i lupi siuniscano fra loro. Quindi la prima cucciola da cui siamo partiti riassumeva in sé le caratteristiche dei lupi di entrambe le zone”.
Come si distingue il lupo italiano da un cane pastore tedesco?
“Dalla struttura fisica. E’ più alto sulle zampe, ha maggior resistenza. Ha un’andatura sciolta, che richiama quella del lupo selvaggio. E’ in assoluto più veloce di qualsiasi cane: oltre 70 chilometri orari, misurati personalmente. Sulle zampe anteriori ha una striatura nera tipica del lupo degli appennini. E’ dotato di intelligenza intuitiva e deduttiva, obbedisce per convinzione mai per servilismo. Abbandonato o trascurato, soffre fino a morirne. Fa cose incredibili, tipo passare in mezzo al fuoco. Non sto parlando dei cerchi fi fuoco che si vedono al circo o nelle parate dei carabinieri, parlo di fiamme vere, incendi nei quali il lupo italiano si getta con incredibile coraggio.”
Non mi sembra granchè docile, però.
“Si sbaglia. E’ che nell’uomo non deve vedere un padrone”.
E che cosa deve vedere?
“Un amico. Il lupo italiano si sente un uomo, in tutto e per tutto. Va portato a vivere in famiglia tra i 35 e 45 giorni di vita, non oltre. A quel punto la famiglia diventa il suo branco e il capofamiglia il suo capobranco. Fa qualsiasi cosa per l’uomo. Possiede innato l’istinto di protezione che la lupa ha per i suoi cuccioli. I bambini diventano come figli.”
Romolo e remo.
“Il figlio del nostro delegato di Pavia era molto malato, a sei mesi stava per morire. La lupa italiana che tenevano in casa gli ha insegnato a camminare attaccandoselo al collo. Alla sera i genitori tornavano dal lavoro e trovavano il bimbo che dormiva con la testolina appoggiata sulla pancia della lupa.”
Non è pericoloso?
“In 36 anni ho prodotto 1800 lupi italiani. E non ho mai visto, dico mai, un esemplare che morsichi un bambino o anche che solo gli abbai”.
Lei personalmente quanti lupi italiani ha?
“Fino a pochi mesi fa ne tenevo per casa tre, giù a Torino. Poi Luna, 10 anni, è morta di melanoma. Una cosa straziante, le mie figlie ancora piangono. Mi sono rimasti Duca e Daisy”.
Perché i lupi godono di cattiva stampa?
“Perché mangiano un po’ di pecore. Li hanno sterminati per questo. Non ho mai sentito né letto che abbiano aggredito l’uomo per fame o per altri motivi. Quando cominciai a studiarli, non ne erano rimasti più di 200 in tutta Italia.”
Non poteva dedicarsi al salvataggio di quelli, invece di creare una nuova razza?
“Non ce ne fu bisogno. Il decreto di ripopolamento voluto nel ’76 dal ministro Giovanni Marcora vietò gli abbattimenti. Adesso i lupi selvatici sono ritornati ovunque, persino sull’Appennino tosco-emiliano.”
Quando da piccolo le leggevano Cappuccetto Rosso, tifava per il lupo cattivo che si traveste da nonna?
“Forse c’è una forma di affinità tra me e i lupi. Ma amo anche i gatti, le volpi, tutti gli animali. Come San Francesco. Non a caso mi sono ridotto più in bolletta del poverello di Assisi.”
Come ha fatto?
“Provi lei a mantenere almeno 250 lupi italiani per un quarto di secolo. Solo per questo terreno di Cumiana spesi, 30 anni fa, un miliardo. E poi i viaggi in Italia e all’estero, il trasporto degli animali, le parcelle ai migliori veterinari. Ho dovuto vendere case, appartamenti, attività commerciali. L’ultima villa l’ho data via qui a Cumiana pochi mesi fa.

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